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Il boom dell’olio di CBD: benefici e come sceglierlo | Incontemporeanea.it
15/10/2024

Negli ultimi anni, è scoppiato un vero e proprio boom avente come oggetto i rimedi naturali per il miglioramento del benessere.

Uno dei più popolari è indubbiamente l’olio di CBD (sullo store online di Cbweed, ma anche su altri celebri e-commerce di settore, lo si può acquistare senza problemi).

Quali sono i suoi benefici? Quali i consigli per sceglierlo?

Scopriamo le risposte nelle prossime righe di questo articolo.

Perché l’olio di CBD fa bene?

Alla base dei benefici dell’olio di CBD rientrano le caratteristiche del suo ingrediente principale, ossia il cannabidiolo. Fitocannabinoide la cui esistenza è stata scoperta all’inizio degli anni ‘40, il cannabidiolo non è psicoattivo e si contraddistingue per la capacità di interagire con i recettori del cosiddetto sistema endocannabinoide, una rete di comunicazione tra cellule individuata scientificamente all’inizio degli anni ‘90.

Interagendo con i suoi recettori, in particolare il CB1 e il CB2, il cannabidiolo è in grado di contribuire al buon funzionamento di diversi meccanismi fondamentali per la nostra salute. Qualche esempio? Il controllo dell’ansia, una condizione non patologica che, molto spesso, è alla base dell’insorgenza di problemi di sonno.

Sempre a proposito del sonno, la cui qualità è nodale per il benessere generale, ricordiamo la capacità del cannabidiolo di regolare al meglio le sue fasi.

Un altro motivo per cui l’olio di CBD fa bene riguarda il suo ruolo relativo all’interazione con la serotonina, l’ormone del buonumore, di cui viene rallentata la scomposizione nel momento in cui si assume cannabidiolo.

Questo meccanismo ha diversi effetti importanti, tra i quali è possibile citare una ridotta percezione del dolore.

Un appunto da non dimenticare: tutto questo avviene senza gli effetti collaterali che, molto spesso, contraddistinguono i farmaci (sia quelli per combattere l’insonnia, sia gli antidolorifici).

L’olio di CBD favorisce altresì effetti spasmolitici sui muscoli. Questo può comportare, per esempio, una riduzione della sintomatologia dolorosa causata dai crampi all’utero durante i giorni del flusso mestruale.

Come scegliere il giusto olio di CBD

Utilizzare l’espressione “olio di CBD” è in qualche modo improprio. Bisognerebbe, infatti, parlare al plurale.

La gamma di prodotti disponibili è davvero molto ampia. Le soluzioni che si possono acquistare si differenziano sulla base dell’olio vettore, dove è diluito il principio attivo, e della concentrazione di quest’ultimo.

Chi è alle prime armi con l’utilizzo dei prodotti a base di cannabidiolo, dovrebbe scegliere olio di CBD caratterizzato da una bassa concentrazione.

L’ideale è il 5%. Dopo aver provato il prodotto, si ascoltano le reazioni del corpo e si valuta, eventualmente, se aumentare o no. Fondamentale è ricordare che, non avendo l’olio di CBD particolari effetti collaterali, lo si può fare senza problemi (per scrupolo, è comunque meglio consultare prima il proprio medico di fiducia).

Un altro dettaglio da considerare quando ci si chiede come scegliere l’olio di CBD riguarda il suo essere a spettro completo piuttosto che isolato.

Nel primo caso, si ha a che fare con un prodotto caratterizzato dalla presenza di tutti i cannabinoidi che contraddistinguono il profilo della canapa, nonché dei terpeni. Nel secondo, invece, è presente solo CBD puro.

Quando si ha a che fare con l’olio di CBD a spettro completo, si inquadra un prodotto il cui effetto è particolarmente intenso.

Come mai? Perché i cannabinoidi si potenziano a vicenda (effetto entourage).

Ecco perché la suddetta tipologia di olio di CBD è in generale la più consigliata nelle situazioni in cui si punta a sfruttare al massimo i benefici della pianta.

Attenzione: questo non significa assolutamente che l’olio di CBD isolato non sia un prodotto di qualità.

Concludiamo ricordando che, in confronto ad altri prodotti come le capsule, l’olio di CBD è maggiormente raccomandato per via della sua modalità di assunzione.

Le gocce, infatti, si distribuiscono sotto la lingua, il che permette di far entrare il principio attivo nel circolo ematico in maniera pressoché immediata.